In attesa che si risolvano alcune controversie che bloccano la pubblicazione sul blog dei primi racconti (ma in settimana dovrei essere pronto), una breve considerazione che nasce dalla visita di blog altrui.
Invidio infatti tantissimo chi ha blog su arti visive, musica e così via, perchè la platea a cui si rivolge è potenzialmente globale. Basta che i post siano scritti in inglese o francese o spagnolo o cinese e così via. Alcuni, come thomascampi, scrivono ad esempio ogni post in versione bilingue. E il mondo ti si apre. Perchè poi quello che condividi (immagini, suoni ecc.) è fruibile da pressoché tutti.
Dato che io invece scrivo, sarebbe putroppo del tutto inutile tradurre questi post, sapendo poi che i lettori che non parlano la lingua di Dante non riuscirebbero a leggere i miei racconti, che sono in ultima analisi la ragione (o il pretesto) dell'esistenza del blog.
Dunque finché non avrò traduzioni degne in lingue diverse (putroppo non basta saperle, tradurre è tutt'altra cosa: c'è qualche volontario?) mi rintanerò nella nostra piccola enclave italofona.
Per il blog tutto questo è un peccato anche perchè pare, dai dati del counter, che queste pagine siano quasi piu' visitate dall'estero che dall'Italia, ma alle assurde località che frequentano queste pagine dedicherò magari un post tra qualche tempo...
sabato 10 marzo 2007
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5 commenti:
ops, è vero per la mail :-)
ora vado a vedere il programma dell'appuntamento.
Semplicemente, ho una repulsione totale verso Beppe Grillo e il suo modo di essere. ;)
posso capire..diciamo che a me piace come comico, ma ora si sta montando la testa con la storia della turbogas..fa un po' il predicatore..
diciamo anche che è un populista, e a me non piacciono i populisti. ;) meglio che torni a fare il comico...
per la vita precedente del grillo, consiglio vivamente il documentario su di lui passato un mesetto fa per "la storia siamo noi", molto bello.
trovo invece straordinaria la definizione sul grillo attuale data da federico nel suo blog: un leghista di sinistra.
non che voglia colpevolizzare eccessivamente la persona, però il suo populismo si presta con facilità ad essere strumentalizzato.
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