giovedì 1 marzo 2007

L'amuleto segreto di Baba Marta

Il primo di marzo è il giorno di Baba Marta (nonna Marta): e fin qui tutto bene.

Ci si dovrebbe sistemare sul bavero della giacca una martenitsa di filo bianco e rosso: fin qui ancora tutto bene, vorrà dire che oggi toccherà mettersi una giacca.

Possibilmente questa martenitsa dovrebbe avere figura umana: diventa già piu' complicato, ma se a regalartelo è qualcuno che sa fare, ancora non ci sono problemi.

L'ideale sarebbe che fosse a forma di due figurine maschio e femmina (rispettivamente di nome Pijo e Penda): vedi sopra, dunque ancora tutto sotto controllo.

A questo punto si deve girare con tali simpatiche e appariscenti figurine sul bavero: ancora tutto bene, basta un po' di faccia tosta - fino a che...

Fino a che non si vede la prima cicogna.

E dove dovrei trovarla io una cicogna?
Per strada, al caffè?
Forse posso risolvere la cosa ordinandola su ebay?

Poi, la "prima" cicogna: eh si perchè chissà quante ne vedrò quest'anno. Starò attento che non sia la seconda, o l'ottantaduesima, che altrimenti porta male...

A questo punto, si toglie la martenitsa dal bavero della giacca e la si appende al ramo di un albero, sperando che non ti denuncino per danni al decoro pubblico: soprattutto per non essere costretto poi a chiedere la solidarietà di Federico Moccia, per analogia al caso dei lucchetti di Ponte Milvio.

Cercando su Internet, ho forse trovato un centro di reintroduzione della cicogna, vicino a Bentivoglio... dite che vale se la avvisto dentro una gabbia?

Temo non sia piu' tempo per le fiabe...

9 commenti:

accento svedese ha detto...

L'amuleto spacca. Ci vuole coraggio a girare con due ometti sulla giacca, però. Prova ad andare in ufficio così... :D

giac ha detto...

Sono un paio di giorni che li porto sul cappotto e ancora nessun interlocutore mi ha chiesto nemmeno cosa siano.
Sarà che un po' li occulta una piega del bavero, sarà la discrezione dei concittadini (che restano del tutto impassibili anche davanti a corna, coda e forcone - salvo distruggerti di pettegolezzi appena volti le spalle), sarà che in effetti non ho dovuto portarle in ufficio... comunque sia sono quasi deluso dall'assenza di reazioni ;-)
Comunque appena metto l'occhio su una cicogna...

accento svedese ha detto...

Purtroppo la gente è talmente alienata che non si accorge di questi piccoli, importanti, dettagli.
O forse si erano impauriti e non te l'hanno chiesto. :D

duccio ha detto...

ora mi spiego diverse cose :)

Anonimo ha detto...

Ma quale è l'origine di quest'usanza? E il suo significato?

giac ha detto...

@ Ali:
E’ una tradizione bulgara, nella quale son stato coinvolto per la prima volta quest’anno.
In Bulgaria quello di marzo è l’unico mese con nome femminile, con la sua rappresentante Nonna Marta, evidentemente legata al concetto di fertilità del mese in cui inizia la primavera.
Il significato dei due colori, in origine legato a culti solari (per alcuni anche ai concetti orientali di yin-yiang, vista l’importanza storica nel Paese del Khan Isperih che da quelle regioni proveniva), si è poi mescolato alla diffusione dei culti cristiani che l’hanno collegato a credenze mariane. Interessante, tra l’altro, che proprio qui ebbe origine l’eresia bogomila (che ispirerà poi i catari), che di questo dualismo manicheo possiede tanta caratteristiche.
Per quanto riguarda l’appendere all’albero, pare sia forse legato ad una tradizione ancora piu’ antica, al precedente nome del mese di marzo (prima della latinizzazione dal dio Marte), che si chiamava qualcosa tipo Abedul, ovvero il nome dell'albero (divinità) che annunciava con i suoi fiori l’arrivo della primavera (quindi forse l’appendere cose colorate ai suoi rami dovrebbe rappresentare e promuovere la nascita dei fiori?).
Poi certo, come tutti gli amuleti, ma questa credo sia la cosa meno interessante, la sua funzione tradizionale è di proteggere da sfortuna, malattie ecc.
Grazie della visita al blog: benvenuto.

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo, io stessa ho confezionato la martenitza da regalare al mio compagno, con le due figure umane, si può appendere al bavero o utilizzare come braccialetto.
l'origine viene sì dal nome del dio Marte, e risale ai tempi delle guerre, di solito gli uomini partivano in guerra verso i primi del mese di marzo (il rosso simboleggia il sangue) e le donne rimanevano a casa, il martenitza serviva come augurio di buona fortuna affinchè gli uomini non morissero di freddo (bianco: neve) o negli scontri di guerra.

tania ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
tania ha detto...

http://it.wikipedia.org/wiki/Martenitsa
E' una bella tradizione la nostra. E' unica. Li appendi da oggi finchè non vedrai la cicogna. Quelle ultime si possono vedere anche qui, in Italia, prima faccevo fatica di trovarli :D Tutti in Bulgaria portano martenizi, piccoli e grandi. E si oggi si saluta così: Cestita Baba Marta.