
"E' morto Alejandro Finisterre, poeta, filosofo, editore, ballerino di tip tap e fiero oppositore del regime di Francisco Franco. Tra i primi dirottatori aerei della storia dell'aviazione. Anche se il suo nome non passerà alla storia per tutto questo, ma per aver inventato il
futbolìn, cioè il calciobalilla, il bilardino nella versione più moderna. Un'idea di cui parlò sempre poco perché non ne andava particolarmente fiero." G. Giuliani
Ho letto la notizia e ho deciso di informarmi, forse per poterlo ringraziare meglio.
Aveva diciassette anni, quando - ferito e ricoverato in ospedale durante la guerra civile spagnola - inventò un gioco di pallone da tavolo per gli altri ragazzi ricoverati con lui, molti dei quali non avrebbero piu' potuto giocare con le proprie gambe. Si mise all'opera assieme al carpentiere dell'ospedale e in breve tempo le palline iniziarono a insaccarsi nelle porte, tra i corridoi del reparto: era nato il calciobalilla.
Scappato dalla Spagna, dopo la vittoria franchista, vivrà in Francia, in Ecuador, in Messico, tra rivoluzioni, colpi di stato e letteratura. Laureato in filosofia, scrittore, diventò editore per permettere ai tanti esuli di lingua spagnola di pubblicare i propri lavori. Tornò poi in spagna, sempre continuando la sua vita eclettica e riservata.
Talmente riservata che della sua morte la stampa è venuta a conoscenza con molti giorni di ritardo e con dati contraddittori: l'8, il 9 di febbraio, per alcuni addirittura una settimana dopo.
In questa vita avventurosa, il biliardino non ebbe che una minuscola parte durante la sua gioventu'. E scomparve del tutto durante la fuga dalla Spagna, quando perse i documenti che attestavano la sua invenzione.
Si dice però che giocò un'ultima partita, anni dopo, ancora un volta in fuga, con Ernesto Guevara.
Me lo vedo, il Che, che gli dice "Eh no, Alejandro! Non si frulla! Dovresti saperlo: l'hai inventato tu!".
Ritiro quanto ho detto sulla fine della fiaba...