venerdì 27 luglio 2007
Please mind the gap
Mi sono infatti imbattuto nella seconda versione (appena uscita con molti aggiornamenti) di una interessantissima mappa di internet. Si tratta del lavoro di alcuni ricercatori giapponesi, che hanno costruito (basandosi graficamente sulla complessa mappa della metropolitana di Tokyo) una mappa della "Metropolitana Web", in cui le linee dei treni sono sostituite da linee tematiche di internet (ad es. Sharing, Tools, News, Community, Main Sites...) e le fermate sono costituite dai 200 principali siti internet organizzati appunto su queste categorie.
Così se sulla linea principale (nera) si trovano Google, Youtube, Wikipedia, Ebay, Yahoo e così via, su altre linee si trovano siti comunque importanti, altri meno noti e altri a me del tutto sconosciuti (ed in alcuni casi è proprio un peccato e dunque questa diventa l'occasione per scoprirli). Le linee a loro volta si intrecciano, con "junctions" ed altri collegamenti (fa ancora in parte eccezione la Chinese Line, che corre sempre piu' cospicua ed importante ma ancora largamente isolata).
Ho personalmente trovato divertente cercare i siti che uso quotidianamente e altri che invece non sono stati inseriti, così come scoprire alcuni servizi decisamente utili che non sapevo esistessero e poi farmi un'idea piu' ordinata (ma senza peccare di semplicismo o positivismo) di cosa ci sia di significativo nell'ormai sterminato web.
Per quanto riguarda i siti italiani presenti, sono solamente (?) quattro, ovvero la versione italiana di Google e Yahoo, Repubblica.it e (??) il blog di Beppe Grillo, ovviamente in posizione abbastanza periferica. Insomma, dì grazia...
Noi (non giapponesi) purtroppo ci perdiamo alcune finezze dovute ad alcuni significati che per gli abitanti sono connotati alla corrispettiva mappa di Tokyo. Ad esempio mi dicono che Google nella precedente versione si trovasse in una zona molto giovane creativa e vivace, mentre ora è stata spostata in quello che nella realtà è un quartiere che sta diventando sempre piu' commerciale e un po' discusso, anche se ancora vivibile (il tutto con un evidente riferimento alla fine della fiducia globale nel "don't be evil", con particolare riferimento alle discutibili politiche di privacy del "padrone del web")
A proposito di Tokyo, il poligono verde che sta al centro corrisponde ai giardini dell'Imperatore, ma in questa versione siamo invece noi a trovarci al centro di questa mappa, che pubblico qui, sicuro che sarà divertente da visitare e molto probabilmente utile per orientarsi nel web senza peccare delle semplificazioni alle quali ricorrono solitamente le riviste di tecnologia.
Clicca sull'immagine (è ovvio ma non si sa mai) per ingrandire...
giovedì 19 luglio 2007
London Telling
Tra l'altro questo è stato un periodo in cui son riuscito a scrivere poco di quello che avrei voluto, dato che sentivo il senso di colpa degli articoli "professionali" ai quali avrei invece dovuto lavorare e dunque, per tornare in sella, sarà utile piu' che mai sbloccare finalmente i racconti su questo blog.
Mi sembrava infatti questa l'occasione giusta, ma mi sono appena accorto che non è possibile uploadare file pdf (o altro formato simile) su blogger. Qualcuno ha suggerimenti su come risolvere la questione?
Certo potrei copiare tutto in un post, ma sarebbe troppo lungo e difficilmente stampabile. Oppure convertire in immagine. O caricarlo da qualche parte. Boh. Ci penserò quando torno dalla perfida Albione, comunque se qualcuno nel frattempo volesse condividere qualche suggerimento o esperienza mi farebbe piacere e sarebbe assai comodo.
lunedì 16 luglio 2007
Tempo che passi come un ruspa
Ieri stavo sistemando un errore sul mio “profilo utente” quando ho notato un altro sbaglio: il blog sosteneva avessi 28 anni. C’ho messo un minuto buono a rendermi conto del fatto che fosse vero.
Mi è sempre capitato di sentirmi a pelle un anno in meno di quelli anagrafici (contrariamente ai giapponesi che invece contano anche il periodo trascorso nell’utero materno) ma questa volta la situazione è drasticamente diversa. A parte il fatto che, per una volta, questi ventisette anni me li sentivo calzare addosso già da diverso tempo (e per cose accadute per la prima volta non me ne sarei attribuiti di meno, va bè, forse appena uno). Ma il fatto è che il passaggio oltre i ventisette anni di età costituisce, almeno dalla nascita della moderna società pop, un rito di passaggio imprescindibile.
Come tutti sanno, infatti, a ventisette anni sono morti Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain e ancora Basquiat, Bobby Sands, Ron McKernan. I ventisette anni hanno per questo (al di là delle superstizioni) guadagnato un ruolo nell’immaginario collettivo (vedi l’effluvio di siti internet dedicati a questo inutile topic): il punto di svolta tra il giovane ribelle e il conservatore che lentamente morirà democristiano.
Raggiungere in vita quest’età viene percepito come l’ingresso nel mondo degli altri. E anche se so bene che in realtà tutto questo non vuol dire niente, che non esiste nessun “gli altri” e tanto piu’ non legato ad una questione anagrafica che, fino a che non si muore proprio, appare decisamente irrilevante, nonostante tutto questa cosa mi ha fatto effetto. E quel ventotto sul profilo utente ancora mi inquieta.
Sarà perché questa notte (a dire il vero si era già verso mattina, e questa faccenda dell’insonnia non so se appartenga alla giovinezza o alla senescenza) mi sono ritrovato prima a guardarmi Marzullo, trovandolo decisamente interessante (cosa che inspiegabilmente mi accade da qualche tempo) e successivamente (in una successiva scorribanda davanti al piccolo schermo) a seguire una improbabile Ottavia Piccolo in vestiti anni ’80 che fingeva di tradurre romanzi erotici, per guadagnare qualcosa, dopo l’insuccesso della carriera da scrittrice del suo personaggio.
E al di là della profonda comprensione che vivevo per il suo personaggio (penso in realtà avrebbe volute essere una commedia, ma non ci giurerei e sicuramente faceva ridere come Kaurismaki visto da depressi) il fatto è che io non vorrei nemmeno sapere chi sia Ottavia Piccolo. Sabato sera avrei invece voluto aver voglia di andare a sentire il concerto degli Arctic Monkeys assieme a quei ragazzini che passavano davanti a casa mia con le magliette colorate, o vorrei invece saper raccontare ogni minuto delle vacanze di… cerco su google… boh… Melissa Satta va bene? (sicuramente va bene per dare ragione al Financial Times riguardo all’abuso del corpo femminile in italia, denuncia che condivido e che - con legittima incoerenza - alimenterò con questo blog) Mi piacerebbe tanto… va bè mi fermo: tanto lo sappiamo tutti che non è vero. O che quantomeno o perso il filo.
mercoledì 11 luglio 2007
Fuori dall'albergo, dentro alla libreria
E' stata infatti finalmente pubblicata una delle antologie di racconti alle quali ho partecipato e che attendevo: "Albergo Europa: camere comunicanti".
Così appena ricevute le mie copie procedo prontamente a fotografare (con pessima luce, mi direte - ma almeno stavolta non sembra una muffa...) e uploadare.
Il racconto col quale ho vinto si intitola "In attesa fuori dall'albergo" e, pur non essendo tra i miei preferiti (ma ne avrò di preferiti?), ora che è stato pubblicato potrò finalmente renderlo disponibile sul blog (appena l'avrò messo in pdf).
Per chi invece fosse interessato al libriccino (è davvero piccolo piccolo) cartaceo, lo può per il momento trovare nelle varie Culture Factory della Fondazione ENI Enrico Mattei, che si trovano a Roma, Milano,Torino, Genova e Venezia.
martedì 3 luglio 2007
Consiglio per gli acquisti: esce un mio libro
E' infatti un volume di 144 pagine che ho curato, raccogliendo testi sia di altri autori che miei, dividendolo in due parti.
Nella prima - piu' professionale - si affronta il tema dell'invio di volontari in missioni di mediazione nelle aree in conflitto e si presenta la questione poco nota del conflitto (ancora vivo) tra greci e turchi di Cipro (tra gli autori di questa prima parte anche un greco cipriota e un turco cipriota che hanno scritto insieme una Storia della loro Isola).
Nella seconda invece si entra nel vivo della parte piu' narrativa con una raccolta di articoli scritti da me e da altri volontari, nel corso di un progetto di mediazione, che ci ha tenuti sull'Isola per quasi un anno e nel quale siamo ancora impegnati. Si parte dal racconto dell'arrivo, si prosegue con la scoperta di un luogo e dei suoi problemi, fino ad arrivare ad un affresco della complessa realtà cipriota, cercando di raccontare con sincerità ed ironia dei nostri sforzi tra successi, fallimenti e vita quotidiana.
Ah costa solo quattro euro (dei quali a me credo non andrà un centesimo, anche se mi viene in mente ora che mi devo far spiegare perchè...) e sarà in edicola fino al 28 luglio. Ma affrettatevi a prendere la vostra copia perchè da quello che ho capito ne manderanno solamente uno o due per ogni edicola!